Introduzione al colore | Graphic Designer Monica Sotgiu

Introduzione al mondo del colore (parte 1)

I METODI DI COLORE RGB E CMYK E QUALE SCEGLIERE

Noi percepiamo il mondo a colori, non in bianco e nero, e siccome la nostra memoria funziona per immagini, i colori ci trasmettono inconsciamente emozioni, attirano l’attenzione e forniscono informazioni; hanno il potere di incanalare la direzione di lettura e facilitare la gerarchia visiva.

Nella scelta di una palette colori devi avere bene a mente ciò che vuoi comunicare con il tuo brand. Ma è davvero tanto difficile scegliere dei colori che stiano bene tra loro? Da quello che si vede in giro direi sì (“Ho visto cose che voi umani…”) quindi vi vengo in aiuto coi metodi di colore, la psicologia del colore e del “sempre sia lodato” cerchio cromatico, perché sarà pur vero che il nero sta bene su tutto, ma come canta Cyndi Lauper: “True colors are beautiful like a rainbow”.

Trattandosi di un argomento molto vasto, l’articolo sarà diviso in due parti. Nella prima scopriremo i metodi di colore, nella seconda il cerchio cromatico e la psicologia del colore.

I METODI DI COLORE PER VIDEO E STAMPA

Cos’è un metodo di colore? È il sistema con cui si riesce a replicare un’immagine con quanta più fedeltà cromatica possibile. Banalmente esistono solo due modi per replicare un’immagine: a video o in stampa. Il primo utilizza un insieme di puntini luminosi per comporre un qualsiasi figura; nel secondo i sopracitati “puntini” sono convertiti in inchiostro e stampati su qualsivoglia materiale.

METODO RGB

I “sensori” presenti nel nostro occhio (chiamati coni e bastoncelli) sono solo in grado di vedere 3 colori: rosso, verde e blu, che poi il nostro cervello correla per ricostruire la scena che stiamo guardando. Gli inventori dei primi TV hanno pensato bene di utilizzare questi medesimi 3 colori per ricreare immagini di luce con la massima fedeltà biologica. Nasce così la tricromia, dove con l’intensità variabile di un infinito numero di triplette ravvicinate di punti rossi, verdi e blu (RGB: Red, Green, Blue in inglese), l’occhio ha l’impressione di guardare una scena reale.


Al contrario di quello che ci hanno insegnato a scuola però, rosso+blu non fa il viola e verde+rosso crea il giallo! Quando si gioca con la luce vale la cosiddetta sintesi additiva: una mescolanza in cui la somma di tutte le radiazioni crea il bianco (vedi schema qui sotto).

RGB-Sintesi-additiva


METODO CMYK

Ben prima delle immagini a video, la stampa ha introdotto l’idea di combinare colori diversi in modo da dare origine a tinte differenti. Siccome i nostri occhi vedono il colore solo dopo che la luce ci si è riflessa (ed è stata in parte assorbita), gli inventori dei metodi di stampa hanno sempre teso a scegliere pigmenti primari che, combinati, potessero originare il resto dei colori senza far perdere luminosità. Dopo molti tentativi nei secoli, col tempo nasce e si stabilisce la moderna quadricromia che si compone di Ciano, Magenta, Giallo (Yellow) e Nero (K), quest’ultimo aggiunto per dare contrasto, dato che mischiando i primi tre si ottiene un grigio poco incisivo (il cosiddetto Bistro).


Le regole di miscelazione questa volta sono quelle che conosciamo sin dalle elementari: la sintesi sottrattiva in cui ciano+giallo danno il verde e magenta+giallo un bel rosso (vedi schema qui sotto).

CMYK-Sintesi-sottrattiva

In conclusione, se devi realizzare un lavoro a video userai il metodo di colore RGB, se invece dovrai stampare userai la quadricromia CMYK.